15 settembre 2025
Milano ha ospitato un momento di confronto vitale per chi lavora nel mondo degli eventi: gli Stati Generali dell’Industria degli Eventi. Un appuntamento che ha messo intorno allo stesso tavolo istituzioni, aziende, agenzie, creativi e operatori per chiedersi, senza filtri: dove stiamo andando? L’Italia è un Paese che vive di bellezza, relazioni e storytelling — gli eventi sono il punto esatto in cui questi tre elementi si incontrano. Ma per crescere, servono visione e struttura.
Oggi il nostro Paese è il secondo al mondo, dopo gli Stati Uniti, per numero di grandi eventi internazionali. Un dato che fa riflettere: significa che il talento c’è, le competenze pure, ma manca ancora un sistema che tenga tutto insieme. Il mercato è in fermento: oltre un miliardo di euro generati nel 2024, e previsioni che parlano di ulteriore crescita. Le aziende hanno capito che l’evento non è un “di più”, ma un investimento strategico: il 92% ha inserito almeno un’attività di live communication nel proprio piano, molte dedicano a questa voce oltre un quinto del budget totale.
Nel corso degli Stati Generali si è parlato di futuro, ma senza dimenticare il presente. La necessità di un maggiore riconoscimento per chi progetta, di gare più trasparenti, di un dialogo stabile con le istituzioni. E soprattutto si è parlato di formazione: se l’evento è cambiato, devono cambiare anche le competenze. L’intelligenza artificiale, la sostenibilità, il design dell’esperienza, la gestione dei dati: oggi servono figure ibride, capaci di unire creatività, tecnologia e visione strategica.
È proprio su questo fronte che realtà come ITS Academy Turismo Piemonte si fanno sentire. Perché gli eventi non si improvvisano: si studiano, si progettano, si vivono. E preparare i professionisti del domani significa anche farli entrare da subito in contatto con il mercato, i linguaggi, i processi reali. L’Italia ha bisogno di una filiera formativa che non solo intercetti il cambiamento, ma lo anticipi.